[EVENT] Stand Up to Victory 🥇

Tokyo Olympics 2024

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  1. Lady Seiros™
     
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    Abel Xavier Phantomhive
    Abel era intento ad osservare ancora la situazione.
    Fare la guardia e occuparsi della sicurezza era noioso , ma era una cosa che per ora era l’unica cosa che un tirocinante avrebbe dovuto fare, visto che non aveva scelta, a meno che non fosse urgente una missione.
    Tuttavia non c’era nulla da segnalare a parte all’inizio quando aveva visto quel ragazzino avvicinarsi alle idol, ma ebbe fortuna ad incontrarsi con il “duca di York” Hyabusa, l’inglese avrebbe voluto salutare pure lui, ma non lo disturbò come non disturbò nel lavoro anche Oshima, che stava organizzando la sicurezza, anche se con lui era un bene non parlarci, non si stavano simpatici, poi intravide anche Ryu e soprattutto riconobbe Naru, non ostante il suo costume da hero, tra l’altro molto carino era inconfondibile.
    A proposito di lei forse avrebbe gradito un almeno un saluto dopo tanto, Abel sapeva alcune cose e che soprattutto avesse pure lei la licenza, quindi sarebbe stato molto carino complimentarsi.
    Abel lasciò un attimo la sua postazione, tanto si trattava solo di qualche minuto , visto che pure Naru aveva da fare, chissà se era lì per conto della sua agenzia?Probabile.
    Abel si avvicinò nella direzione di Naru, attese che finisse di parlare con Rey , un'altra delle tirocinanti del dojo , certo quel posto aveva molti studenti, mentre per quanto riguarda l’ Endavor team, aveva paura di essere il “forever alone” per eccellenza perché non aveva visto ancora oltre a lui altri studenti che avessero voluto entrare nell’ agenzia del number one hero non vi erano.
    Era evidente che forse la figura di Endavor e vista un po’ troppo seria quindi spaventava tutti… beh in effetti, non che fosse facile restare calmi in sua presenza.
    Abel ad un tratto udì un gran baccano e sembrava proprio che la folla fosse andata nella direzione in cui una di quelle idol se non sbagliava si chiamava Thelema o roba del genere , aveva deciso di venire fuori per godersi un po’ i fan e promuovere qualcosa di veramente importante ovvero uno zainetto davvero carino che avrebbe dovuto rappresentare una causa di beneficienza per gli orfani di Tokyo.
    Abel rimase incuriosito e onestamente quello zainetto lo tentava e poi era per una buona causa, quindi decise di farsi avanti e di andare a comprare quell’ oggetto.
    Sicché Abel guardò bene che non ci fossero pericoli e che la gente non si accalcasse troppo, perché prima di tutto odiava le file lunghe e poi era meglio in modo da vigilare sulla sicureza sia per la gente, ma anche per la signorina Thelema.
    L’inglese cercò di andare avanti in modo da cercare di farsi vedere anche se di certo non era l’unico che magari voleva lo zaino, e tutto ciò gli riportava alla mente lo scorso Natale con la statuetta di Endavor, be li era il delirio…
    “Signorina Thelema ! Signorina Thelema! …” Abel si sbracciava cercando di farsi vedere dalla ragazza, che vista da così vicino, cioé , ma era tanto bassa? Non lo avrebbe mai detto, però ci sapeva fare.
    “Uno zaino lo prendo io e magari anche un suo autografo già che ci sono se è possibile ...” Già uno zaino con magari l’autografo sarebbe stato il massimo, sicuramente sarebbe piaciuto sia a lui ma soprattutto a Yoko, anche lei era una fan di quelle idol, chissà che faccia farebbe se vedesse Abel in quel momento.

    SPEAKING TO:THELEMA
    SCHEDAEroe Tirocinante
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    TŌRU KURIMOTO
    No, cattivo non era il termine che Tōru avrebbe usato in quelle circostanze. Ne aveva di molto peggiori e offensivi... Ma aveva il sospetto che rendendone partecipe lo Hero davanti a sé avrebbe finito per spezzargli il cuoricino.
    ...Ehi, come mai adesso era lei quella cattiva? C'era qualcosa di profondamente sbagliato in quel ragionamento.
    Fece quindi la cosa più semplice. Disse le cose come stavano, facendo giusto un po' di attenzione al linguaggio.
    La scuola, quella dell'obbligo, l'aveva finita dopotutto.

    « Temevo di dovermela vedere con il solito bullo arrogante. »

    Aveva evitato di specificare, ma avrebbe potuto aggiungere tranquillamente "Hero" alla lista di aggettivi poco lusinghieri.
    Quando vivi in certe zone di Tokyo la vista di un supereroe non offriva proprio sicurezza. Se apparivano per strada era soltanto perché vicino dovevano esserci delle telecamere o macchine fotografiche pronte a riprenderli.
    Difficilmente si immischiavano con la gente comune. A meno che tu non fossi un Villain, nel qual caso il discorso era diverso.
    Arrivavano, spesso e volentieri spaccavano tutto, facevano il loro bello shoot fotografico e poi andavano via.
    Senza neanche guardarsi intorno chiedendo -magari- se c'era qualcosa di utile che potessero fare.
    Abbassando lo sguardo Tōru commentò quanto avvenuto con una punta di sollievo. Ed amarezza.

    « Bello sbagliarsi, ogni tanto.»

    Si allontanò di un paio di passi, giusto per dare al ragazzo lo spazio personale che si era guadagnato con quella risposta.
    Non era irragionevole, anche era quel tipo di ragazza da mordere ringhiare prima e controllare chi avesse davanti dopo.
    Era pure un tipino abbastanza percettivo, quanto bastava per leggergli nello sguardo... era imbarazzo quello?

    « Oho~ Siamo timidi per caso?»

    Lo sguardo di sbieco che Tōru rivolse al ragazzo rivelò il sorriso di un felino in caccia piuttosto che quello di un innocuo orsetto lavatore.
    O più probabilmente l'espressione di una ragazza che aveva appena trovato un nuovo punching-ball morale in quello Hero fin troppo buono e remissivo.
    Lo stand non era troppo distante per fortuna, anche perché tenerlo d'occhio senza fargli venire idee strane su di lei non era esattamente facile.
    Non sembrava interessato a scappare, per fortuna. Pareva piuttosto... cercare conversazione. Curioso.
    La ragazzina rispose al commento dello Hero con un pizzico di sarcasmo di troppo.
    Ma la cosa era al 100% sua. Aveva imparato a non fidarsi di chi non le aveva dato ripetutamente motivo di farlo.
    Non che fossero in tanti, comunque.

    « Fidarsi di uno sconosciuto? Nope. Neanche per idea.»

    Facendo qualche passo Tōru si girò verso di lui. Quell'ultima frase, quel "se qualcuno te lo chiede ero molto sorridente" quantomeno la fece sorridere. Cavolo, erano Heroes mica un gruppo di idol J-Pop. O per lo meno il concerto di Magic ★ Magic non era ancora iniziato... Possibile che anche i normali Heroes dovessero passare più tempo preoccupandosi dell'opinione altrui che di fare effettivamente quello per cui erano pagati?
    Con un evidente sospiro la ragazza-tanuki scosse le spalle con aria rassegnata. Una vita da schiavi delle Public Relations. Che culo insomma.
    Con un mix di divertimento e di sincera compassione volle comunque dare al ragazzo davanti a sé un contentino.
    Se l'era meritato, tutto sommato.

    « Ma apprezzo il tentativo, mio buon sorridente Sasaki.»

    L'enfasi sull'aggettivo venne rimarcata quel tanto che bastava per fare passare il messaggio.
    Una eventuale recensione di Tōru sul' operato di Breakdown non avrebbe abbassato la sua posizione nella classifica pubblicata dal Rising Sun.

    « Puoi chiamarmi Tōru. »

    Era solo il nome... E avrebbe fatto meglio a farselo bastare, per ora.
    Come aveva già avuto modo di dirgli, la fiducia era qualcosa che si conquistava col tempo e le azioni.
    Già il fatto di non essersene andata via era una dimostrazione da parte sua che no, non lo considerava una minaccia per lo meno.
    ...E dire che non era neanche una Villain, e la sua fedina penale era bella pulita. Figuriamoci se avesse pure avuto qualcosa da nascondere.
    Sentendogli chiedere spiegazioni sul perché si trovasse lì -domanda del tutto legittima, tra l'altro- la ragazza-tanuki fece una piroetta e, con una posa assolutamente degna delle più famose Idol, se ne uscì con una vocina trillante, pucciosa e assolutamente out-of-character per una come lei.

    « Kyaaah~♡ Sono una grandissima fan di Magic ★ Magic...»

    E con un ultimo sorriso tutto stelline e arcobaleni la ragazza assunse una più realistica espressione alla "era una buona recita, vero?" con giusto quella punta di divertimento a spese del prossimo che non guastava mai.
    Poi le piacevano comunque le Heroine/Idol di quell'agenzia. Ballavano bene e i visual effects erano da urlo.
    Le sarebbe piaciuto vedersi il loro concerto... E probabilmente l'avrebbe fatto.
    Ma prima c'erano cose più importanti. Come riappropriarsi del proprio cibo, ad esempio.

    « ...sul serio crederesti a una cosa del genere? Mi godo la festa, tutto qui. »

    Il che non era proprio una bugia. E di sicuro suonava meglio di "voglio mangiare tutti gli assaggi gratis su cui riesco a mettere le mani sopra". Decisamente meglio.
    No, non era venuta a conoscere alcun supereroe in particolare, e forse era meglio così.
    Quelli troppo famosi erano una seccatura, e di certo non poteva uscirsene chiedendo loro perché erano qui a perdere tempo invece di fare qualcosa di veramente utile per le persone che avevano davvero bisogno di loro.

    « Era un Ryuu-chan deluxe. Con patatine. »

    I soldi passarono di mano in mano, come la combo panino+patatine.
    Tōru e Sasaki si allontanarono dallo stand quel tanto che bastava per avere sufficiente spazio personale. Per lo meno in posti del genere nessuno faceva troppo caso al fatto che eri mutant o meno. Straordinario come tutti fossero incredibilmente inclusivi circondati da Heroes e forze di polizia.
    Stronzi.

    Beh... Almeno c'erano persone decenti. Come questo ragazzo qui.
    Distogliendo lo sguardo la mano pelosa della ragazzina allungò il pacchetto di patatine fritte allo Hero.
    Non era molto e poi le aveva pagate lui... ma in fondo ci stava. Anche se non ci era per niente abituata.

    « Tieni. Prendine una. »


    SPEAKING TO:RYo SASAKI
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    Hitoshi Hayabusa
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    Il ragazzo è rimasto sorpreso quando ho detto di essere del primo anno, cosa che un po' mi ha fatto sorridere internamente in quanto capisco di starmi comportando in maniera molto professionale. Lo stesso non si può dire di Miyasato, che si mostra inizialmente un po' nervoso cercando di riprendersi dal colpo di scena appena assistito, per poi prendere in mano la situazione e mostrarsi un senpai serio. Torno con lo sguardo più tranquillo e neutro quando si complimenta per l'impressione che ho dato, i complimenti mi fanno certamente piacere e riesco in qualche modo a passare sopra al tu.
    La ringrazio Oshima-san... finora ho semplicemente notato che serve tanta pazienza per questo lavoro e, fortunatamente, non è un problema per me.
    Effettivamente è vero, non ho problemi a stare ore e ore a leggere o a studiare, o in generale a stare calmo e tranquillo, quindi non ho problemi a sorvegliare, anche perché sono contento: non c'è nessuno in pericolo da salvare, solo gente che si diverte. Attualmente sembro inutile e non ho modi di brillare, ma sinceramente non mi dà problemi, non cerco la popolarità... cioè qualche amico lo voglio, ma non voglio venir sommerso dai fan. Dopo questa breve risposta, torno a squadrarlo mostrandomi un po' serio.
    Perché è così nervoso?
    Quest'osservazione è fissa nella mia mente da non so quanto e sto ancora cercando una risposta concreta. Forse si mostra così perché sono un primino? No, perché pensava fossi più grande, quindi ciò non ha senso. Sinceramente faccio fatica a trovare una spiegazione soddisfacente, ma non ho modo di pensarci ancora in quanto Thelema, di punto in bianco, ha deciso di attirare l'attenzione di tutti i presenti a sé. Mi sono girato nella direzione da cui proviene la sua voce inconfondibile e mi ritrovo una massa di fan esaltati.
    ...si è buttata in mezzo alla gente?
    A quanto pare a Thelema piace essere sommersa dai fan, cosa che non riesco a comprendere in quanto io morirei direttamente d'infarto con un ventesimo di quelle persone concentrate su di me. Tanto più se uno dei fan è Ryuga: dopo aver visto la massa mi sono guardato brevemente intorno per cercare il ragazzo, ma la folla rende impossibile scorgere la mina vagante. La breve ricerca finisce quando Miyasato attira la mia attenzione con la sua proposta di avvicinarci per controllare la situazione in caso ci fossero dei furbetti lì in mezzo, decisamente una buona idea.
    Sì, direi sia il caso di controllare.
    Mi avvicino un po' e sembro pronto a inseguirlo, ma invece mi blocco e torno a guardarlo ponendogli una questione da chiarire.
    Ah comunque... che facciamo con il quarto membro? Proviamo a ricontattarlo dopo?
    All'appello manca effettivamente qualcuno, quindi ho deciso di chiedere il da farsi al mio superiore per sapere la sua opinione. Dopo aver chiarito la questione, incomincio a seguirlo standogli il più vicino possibile, giusto per non perderlo di vista e avere la possibilità di raggiungere il centro della folla grazie a Miyasato che si fa un po' di spazio tra la folla. Dopo un breve periodo siamo riusciti ad avvicinarci molto riuscendo a vedere l'eroina. Conosco abbastanza bene il suo quirk, così come conosco bene anche il suo effetto "collaterale", ma è comunque una bella esperienza vederla così piccola e con lo zaino di Ryu-chan in bella mostra. Dall'interno sono rimasto estremamente affascinato dalla pucciosità dello zaino della mascotte, ma mi sono sforzato di mantenere il sangue freddo e mantenere un'espressione impassibile, perché non ho alcuna intenzione di mostrare tale debolezza in mezzo al pubblico. Questo conflitto interiore viene interrotto dall'arrivo di un tirocinante che sembrava interessato a farsi avanti per lo zaino, cosa che ha attirato la mia attenzione soprattutto perché questo ragazzo lo conosco: è Abel, lo studente inglese del secondo anno. Ci siamo incontrati abbastanza di recente in palestra e non abbiamo avuto altri momenti per interagire, ma sono comunque rimasto vicino a Miyasato in quanto questo non mi sembra il momento perfetto per salutarlo, soprattutto perché c'è ancora Ryuga in giro che può saltare fuori da chissà dove con il suo poster piegato con una cura che suscita in me ammirazione e inquietudine.

    SPEAKING TO:MIYASATO
    SCHEDASTUDENTE YUUEI
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    Ryuga Kurowashi
    Gli eroici propositi di Ryuga avevano ben presto fatto i conti con la realtà: la sicurezza era impenetrabile. Quei maledetti si erano organizzati peggio dei villain per rovinargli la giornata.

    Aveva girato a vuoto per una decina di minuti, lanciando furtive occhiate a qualunque accesso potesse condurre all'area VIP, senza trovare alcuna falla. Persino i condotti di ventilazione erano sorvegliati: per quanto fosse un'idea folle strisciarvici dentro per una persona comune, c'erano quelli con il Quirk di ghiaccio che reggevano bene le basse temperature. E ora se ne girava tra gli stand con aria pensierosa e depressa, lanciando silenziosi anatemi ai diabolici organizzatori dell'evento, che tanto ingegnosi erano stati nel disporre la sorveglianza.

    Un bicchiere di coca-cola in mano, il giovane beveva svogliato dalla lunga cannuccia. Non poteva credere che Hitoshi fosse passato al nemico. Nei suoi progetti si era immaginato a combattere il crimine affianco all'amico, non ad affrontare l'amico stesso in una tragica battaglia per la giustizia. A farlo riemergere dall'oscuro oceano dei suoi pensieri, il trillo di una voce estremamente familiare.

    Per lunghi secondi il giovane rimase paralizzato per lunghi secondi, mentre la folla di tutto il Tokyo Dome confluiva verso quella direzione. Lentamente spostò lo sguardo e la vide. Thelema. L'eroina idol di MAGIC☆MAGIC, a meno di una decina di metri da lui. Fu lo stupore a impedirgli di urlare a squarciagola, e ciò gli permise di ascoltare le parole della donna, in particolare sullo zainetto di Ryu-chan. JACKPOT !!!

    Il cuore gli batteva forte, il che non era una cosa positiva. Le vibrazioni si accumulavano all'interno del suo corpo, ma non gli importava. Schizzò a velocità disumana, scivolando tra la folla quasi fosse intangibile e riuscì persino a raggiungere uno stand, anticipando di qualche istante una vecchietta che si era illusa di poter comprare prima di lui. L'espressione contorta in un sadico ghigno mal trattenuto, rivolse uno sguardo terrificante al venditore, che ricambiava con espressione timorosa.

    Lo zainetto di Ryu-chan ! Il più grande che avete ! - fece, scandendo le parole in modo che non potessero equivocate. Dal tono minaccioso e dall'espressione da tossico in astinenza era palese che l'ordine fosse assoluto, e infatti l'uomo ubbidì, recuperando un grosso zaino, di quelli da campeggio, con il famoso draghetto disegnato sopra. Dopo aver mostrato il prezzo l'uomo, con voce tremante, azzardò una domanda: - N-non sei un pò grande per ...

    Ma non avrebbe fatto in tempo a finire, che il giovane aspirante hero lo fulminò con lo sguardo - Prendi. I miei. Soldi ! - sibilò, lasciando sul bancone abbastanza banconote, prima di mettersi lo zaino in spalla e sparire alla velocità della luce senza nemmeno aspettare il resto - che comunque era di pochi spiccioli. Di nuovo il giovane si fece largo tra la folla, che ormai si era accumulata tanto da rendere impossibile avvicinarsi oltre un certo punto. La distanza che lo separava dal suo obiettivo era di circa una decina di metri, ma la donna era completamente oscurata dalla calca umana che le si era formata attorno. E lui purtroppo non era neanche particolarmente alto.

    Dannato Hitoshi, se fosse stato li avrebbe potuto prenderlo in spalla. Beh, a tempo debito avrebbe pagato anche per quello, pensò di malumore, guardandosi attorno alla ricerca di qualcosa che potesse usare per farsi notare. Qualunque cosa. Sentiva il bisogno crescere, mentre il cuore continuava a battere frenetico, rilasciando vibrazioni su vibrazioni che, presto, il suo corpo non sarebbe più stato in grado di contenere.

    Trovò l'aiuto che gli serviva quando lo sguardo si posò su un grosso palo metallico che sorreggeva l'insegna di uno stand. Un fascio di luce divina illuminava la struttura metallica, quasi gli stessi Dei gli stessero indicando la retta via. E di nuovo si fece largo tra la folla, fino a raggiungere il palo, per poi arrampicarvisi fino all'insegna. Li, appiccicato come un geco, avrebbe finalmente posato gli occhi su Thelema.

    SIGNORINA THELEMA !!! - gridò con quanto fiato aveva in corpo - SIGNORINA THELEMA SONO UN SUO GRANDISSIMO FAN ! SEGUO TUTTI I VOSTRI CONCERTI ! HO COMPRATO LO ZAINO DI RYU-CHAN ! - continuò a gridare, agitando la schiena per mettere in evidenza il grosso zaino. Dopodiché, sfoggiando uno sguardo che manco il gatto con gli stivali di Shrek - Me lo farebbe un autografo ? - chiese infine.

    SPEAKING TO:Thelema
    SCHEDAStudente Yuuei
    Sonic04
     
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    I could be so much worse and I don't get enough credit for that.

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    CASTIEL LEROY
    La calca davanti allo stand era insostenibile. Le persone continuavano ad affollarsi una dietro l'altra in una coda lunghissima che aveva l'aria non sarebbe finita prima di domani e, fra la cacofonia generale, i veri eroi erano i fortunati che riuscivano a metter mano sul merchandise ufficiale senza perdere i capelli per lo stress di stare in fila. Assai poco toccato dalla faccenda Castiel fissava tutto quel pigia pigia da lontano, mordicchiando una crêpe fragole e panna con il suo zainetto di Ryuu-chan ben saldo sulle spalle.
    Eh sì, ovviamente lo sapeva che non tutti erano privilegiati fortunati come lui che si era potuto permettere il biglietto VIP per saltare la coda fuori dallo stadio e accaparrarsi i gadget più in fretta. Ma non ci poteva fare niente, lui era un venduto per le mascotte: dall'alto del suo altruismo per questa volta aveva fatto l'immenso sacrificio di immolarsi per l'intera Mankai Company e riportare a casa i regali per tutti. Che bravo direttore, eh? Invero, era una situazione piuttosto strana: in teoria sarebbe dovuto essere contento vista la posizione degli Stati Uniti sul medagliere olimpico, ma - oltre al fatto che non era mai stato particolarmente patriottico - Castiel non aveva mai seguito nessuno sport con peculiare interesse, aldilà della ginnastica ritmica o le competizioni di volo, il che rendeva la sua presenza lì quasi superflua. Non era certo solo per i peluche e gli zainetti di Ryu-chan che si era deciso a mettere il naso fuori dalla Mankai Company per una giornata! Aveva letto che alla cerimonia di chiusura Temple e Thelema avrebbero tenuto un concerto; ultimamente non aveva avuto molto tempo da dedicare a sé stesso e, sebbene non fosse mai stato troppo interessato al mondo degli eroi, poiché nella sua carriera gli avevano sempre insegnato a vederli come "rivali" in campo di marketing, piuttosto che come "colleghi" che ogni tanto si infilavano nell'ambiente riservato agli artisti, le cose erano nettamente cambiate da quando Midori Hasegawa aveva cominciato il suo percorso di formazione all'agenzia. E da quando aveva scaricato Heroes Against Evil, ma era secondario.
    Insomma, Castiel aveva pensato fosse un'ottima occasione per mostrare alla giovane un assaggio di quello che sarebbe stato il suo futuro e le aveva chiesto se le andava di venire con lui se non era occupata con le attività della Yuuei, caso che - fortunatamente - non si era presentato.
    In realtà, se l'onesta vogliamo proprio mettercela tutta, aveva chiesto anche a Günter, forse in una mezza speranza di strappare una sorta di appuntamento al biondo... salvo poi decidere all'ultimo di specificare che non sarebbero stati soli perché eh, non si sa mai.
    Ecco sì, c'era un motivo se al momento non aveva idea di dove fosse il tedesco ed era a girare con la giovane eroina dai capelli blu per la zona piena di stand e diavolerie varie. Aveva deciso di indossare un cheongsam bianco (che in realtà era un modello da donna, ma gli stava lo stesso) con un ricamo a fiori e le maniche corte, per abbinarlo con dei pantaloni larghi del medesimo colore.
    «Midori-chan, tu non hai ancora scelto dove fare il tirocinio, vero? Ti piacerebbe Magic☆Magic?»
    Osservazione casuale, mentre la ressa di fronte allo stand della mascotte olimpica assumeva sempre più le sembianze di un mostruoso serpente mitologico. Inutile dire che Castiel non aveva la minima idea che la suddetta agenzia non prendesse studenti per i tirocini salvo casi eccezionali.
    «Oh, giusto! Prima che mi dimentichi~ Ti avevo preso questo, tieni. - dallo zainetto fece presto capolino un piccolo portachiavi di Ryu-chan accompagnato dai classici cerchi olimpici. - Ne ho preso uno per tutti.»
    Mentre consegnava il gadget alla ragazza, poco più in là, d'improvviso la folla si aprì in una sorta di semicerchio, mentre al suo centro una figura conosciuta faceva capolino trillando un distintivo e inconfondibile "hello world", che fece alzare gli occhi persino a Castiel.
    «Guarda, è Thelema! Lucky! - esclamò, ficcandosi in bocca l'ultimo morso di crêpe e fragole e passandosi velocemente il tovagliolino che la avvolgeva sulle labbra, in modo da togliere eventuali rimasugli di zucchero a velo. - Vuoi chiederle un autografo? Io personalmente sì, hehe.~ »
    E in men che non si dica incoraggiò Midori a seguirlo e si accodò ad un ragazzo alto e i capelli azzurri pettinati in modo buffo e uno moro che sembrava un po' più piccolo e stava agitando uno zaino, che avevano appena rivolto la parola all'eroina. «Good Morning~ - esordì, squillante tanto quanto la prima, occhiolino e segno della vittoria con la mano destra a mo' di saluto. Si sa, fra idol ci si capisce(?) ed era meglio lasciare l'entusiasmo ai giovani. - Possiamo approfittare anche noi?»
    SPEAKING TO:midori
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    Ricordo che faceva male. Guardarla stare male.

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    Shoya Ishida
    Gli auricolari funzionavano bene fortunatamente, non era una cosa scontata visto il grande quantitativo di gente e l’interferenza del segnale radio prodotto da ogni dispositivo con rete telefonica attiva. Lasciato il suo gruppo Shoya riuscì ad intercettare Banana Split, il quale rispose con entusiasmo alla presentazione del giovane neo diplomato e accennando un inchino iniziò a parlare con un sorrisone stampato sulle labbra interrompendosi ogni tanto per farsi da solo una risata. Il castano non aveva mai avuto modo di parlare con l’eroe numero due, ne tanto meno ne conosceva i dettagli caratteriali o i modi di fare per cui rimase in religioso silenzio e con sguardo neutro ad osservarne i movimenti e ad ascoltarne le parole. Shuichi, così aveva detto di chiamarsi, sembrava non conoscere i nomi dei politici seduti tra gli spalti, nemmeno quello di Magase Ai-san, che era la responsabile per gli eroi al governo giapponese, tutti sapevano chi fosse, questo fece un certo effetto al giovane che sgranò gli occhi e aprì leggermente la bocca attonito, ma si ricompose subito perchè arrivò immediatamente il blocco alla sua proposta, non avrebbe potuto avvicinarsi alla funzionaria del governo né tanto meno ad altre figure, di loro se ne sarebbero occupate le guardie imperiali. Ci rimase male, ma non lo diede a vedere, fece un cenno con il capo e iniziò a contare mentalmente fino a dieci per non farsi vedere innervosito, nel frattempo Banana Split continuò a parlare iniziando quello che a tutti gli effetti era proprio un discorso paternalistico e paraculo. Lui stesso stava eseguendo degli ordini, non voleva essere lì ed era infastidito bla bla bla. Probabilmente il numero due non doveva essere molto sveglio, oppure faceva finta di non esserlo, perchè Shoya invece voleva essere lì, quell’evento gli avrebbe dato l’occasione per fare networking e stringere relazioni con politici, poi altri eroi, commercianti e civili, semplicemente questo gli sembrava il momento migliore per poter scambiare due chiacchiere con Magase Ai-san visto che la cerimonia non era ancora iniziata e c’era margine di movimento, sicuramente dopo non ci sarebbe stato modo e con questo blocco sfumava ogni sua possibilità di intessere relazioni. Non ci fu tempo di ribattere perchè Banana Split proseguì con i suoi consigli schioccando le dita per richiamare l’attenzione e indicando le persone del padiglione principale, suggerì di andare lì, farsi conoscere e farsi supportare dai civili perchè per loro gli eroi non sono un investimento da usare e buttare via come per i politici; fare conoscere l’agenzia e il suo nome, questo era il consiglio dell’esperto eroe professionista.
    Shoya rimase in ascolto mantenendosi il più neutro possibile, ma nella sua testa viaggiavano pensieri totalmente opposti a quel finto perbenismo di chi già ce l’aveva fatta, facile dare questi suggerimenti una volta che si è già raggiunti la vetta, questo era un classico esempio di antico retaggio della classe eroistica degli anni precedenti, purtroppo le regole che avevano funzionato con loro non potevano funzionare nei tempi odierni e non potevano essere usate come guida per i tempi futuri, il discorso di Banana Split dimostrava la sua completa inadeguatezza nell'adattarsi alle nuove generazione, anche per questo nessuno studente aveva richiesto il tirocinio con lui, né altri giovani diplomati lavoravano per la sua agenzia, se l’era mai domandato? probabilmente no, perchè tanto per essere un eroe è sufficiente farsi conoscere, ricevere stima dai civili e firmare autografi, giusto?
    Queste sono parole che Shoya avrebbe voluto dire, ma che con estremo sforzo decise di trattenere perchè non avrebbero aiutato al raggiungimento del suo obiettivo, anzi rimanere lì sarebbe stata un ulteriore perdita di tempo, e lui odiava perdere tempo. fece un inchino profondo in segno di rispetto e rispose all’eroe.
    La ringrazio Shuichi-san per le belle parole e per i consigli che mi ha dato, ho ancora parecchia strada da fare davanti a me lo ammetto, ma ho le idee chiare e sono molto determinato, sono sicuro che presto mi troverà molto vicino a lei.
    alzò lo sguardo e incrociò quello dell’eroe numero due con occhi pieni di fuoco e di energia, voleva dimostrargli che la nuova generazione di eroi non era solo composta da fannulloni e da buoni a nulla, lui rappresentava un eccezione.
    Seguirò i suoi suggerimenti, se ha bisogno di me mi chiami pure con l’auricolare, vado ad occuparmi di loro, hanno bisogno di noi.
    Indicò la folla del padiglione principale e si congedò.

    Nessun nuovo ordine, Banana Split è stato perentorio, dobbiamo salvaguardare i civili. Penso che mi dirigerò prima fuori a controllare che sia tutto apposto e poi parlerò con i commercianti agli stand. Tenetemi aggiornato. Chiudo.
    fu la prima cosa che disse all’auricolare quando si fu allontanato dagli spalti ancora un pò amareggiato e deluso per come era stato trattato, praticamente era stato annullato ogni suo spirito d’iniziativa, ma con il sorriso.
    prese la prima uscita di servizio e si diresse verso la coda interminabile di gente che c’era all’ingresso principale del Tokyo Dome, quella zona era poco sorvegliata dagli eroi, ma molto di più dai tanti volontari iscritti per aiutare la logistica della cerimonia.
    ragazzi come procede qui? tutto sotto controllo?
    Disse ad un gruppo di giovani vestiti con la classica casacca gialla catarifrangente che controllavano le transenne poco vicino al gate d’ingresso.
    Oh sì finalmente qualcuno è venuto anche qua fuori, dobbiamo distribuire dell’acqua alle persone in coda o presto dovremo chiamare le ambulanze. ci può aiutare?
    Shoya sospirò, non era certamente diventato un eroe professionista per distribuire dell’acqua, ma qualcuno doveva pur farlo e se tanto non aveva di meglio da fare, nel frattempo si sarebbe occupato così. Grazie al suo Quirk si sarebbe mosso con estrema velocità riuscendo a distribuire un quantitativo di bottigliette d’acqua esponenzialmente superiore a quello che potevano fare anche solo dieci dei ragazzi volontari.
    Con questo direi che per qualche ora abbiamo scampato il pericolo, se avete bisogno fatemi chiamare all’auricolare, il mio nome eroe è Judge
    Da quando aveva aperto l’agenzia aveva deciso di darsi un nome eroe, doveva ancora abituarsi.
    Shoya rientrò all’interno del Tokyo Dome per dirigersi verso la zona delle bancarelle, avrebbe così iniziato a chiedere ai singoli commerciante se tutto stesse andando bene o se c’era bisogno di aiuto. l’eroe si stava godendo ben poco dell’evento, aveva deciso che il suo tempo lo avrebbe passato a fare comunque qualcosa di importante, aiutare chi solitamente non veniva considerato.
    Ad un certo punto però ci fu un boato e la folla da ben distribuita nel padiglione iniziò ad addensarsi verso un’unica zona, Shoya si voltò rapidamente e cercò di capire cosa stesse succedendo, ma gli fu chiaro solo quando a gran voce tante persone iniziarono ad invocare un nome: Thelema. l’eroina idol aveva avuto la curiosa idea di lanciarsi in mezzo alla folla nel punto più affollato.
    Squadra, attenzione potrebbe insorgere un’emergenza, Thelema si è lanciata nella folla, occhi aperti dovessero esserci movimenti bruschi o strani. passate la parola e se volete potete convergere dove mi trovo io, stand A-1. chiudo.
    Shoya accese l’auricolare e parlò al suo team, ma anche altre persone vicino a lui avrebbero potuto udire la sua voce, se tra loro ci fosse stato qualche studente o tirocinante si sarebbe potuto aggiungere a lui e alla sua squadra.

    SPEAKING TO:Squadra/altri
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    Post editato in accordo con lo staff, nessun evento drammatico è ancora avvenuto, tutto in ipotetico.

    Edited by exquisite†corpses - 4/11/2022, 17:33
     
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    REI OKAZAKI
    Anche Rei, come Naru, era certa di non meritarsi la sua licenza. La differenza con la ragazza dai capelli rosa era che, almeno all'inizio, non le importava più di tanto. Ottenere la licenza serviva solo a permetterle di fare tutta quella serie di cose che voleva fare e che non c'entravano nulla né con la scuola né col salvare le persone. Tra gli altri era stata anche Naru stessa a farle cambiare parzialmente idea sulla questione, ma in tutta onestà Rei non era ancora certa del suo futuro. Di una cosa però era sicura: non era quel piccolo rettangolo di plastica a definire chi lei fosse, tantomeno avrebbe definito il suo futuro. E poi, se comunque gliel'avevano data, vorrà pur dire qualcosa. La giovane Okazaki non era molto informata su queste cose, ma sapeva che esistevano vari modi di misurare un eroe. Ed era ovvio, perché il professor Nighteye e Miss Plague non potevano certo essere giudicati con gli stessi parametri che si utilizzavano per Endeavor e Banana Split, giusto?
    Tehee, giusto... umh... giusto un paio di cosine. - ridacchiò imbarazzata, vedendo Naru molto interessata alle sue lame e al suo pennello - E' tutta roba per l'unicità, umh... non sono pericolose. - aggiunse annuendo. Anche una ragazza ottusa come lei non avrebbe portato un simile armamento ad un'occasione simile, se fosse stato il contrario. A tutto c'è un limite.
    Wah!!! - saltellò sul posto alla notizia della promozione dell'amica - Congratulazioni!!! - Rei era... una persona poco empatica. Una mancanza non da poco per un'aspirante artista, ma non si può fuggire dalla realtà. Chiaramente si stava fingendo molto più eccitata di quanto in realtà non fosse, ma in realtà era comunque contenta per l'amica dentro di sé. Le sue motivazioni, per quanto semplici ed infantili, avevano davvero smosso qualcosa nel suo animo al loro primo incontro. O forse era l'alcool. O forse qualche magia ancora non meglio identificata. In ogni caso, Rei era fermamente convinta che Naru sarebbe riuscita a diventare una bravissima eroina, se non altro perché sembrava averne tutti i propositi.
    Eeeeeeeeeemh... - i suoi occhi iniziarono a vorticare pericolosamente. Non aveva ovviamente idea di chi fosse il suo datore di lavoro, era un problema? Non voleva sembrare ignorante o offensiva, la verità era che a Rei interessavano così poco quelle questioni che a malapena conosceva gli eroi in top dieci. Si era ripromessa più e più volte di informarsi meglio da quand'era a tirocinio, ma aveva semplicemente continuato a tergiversare. Per essere del tutto onesti, l'unica eroina che conosceva davvero era Quiet Perfume, ma quando aveva fatto richiesta per il tirocinio la sua agenzia Lifeline era già piena.
    Sa-sai che non so-sono brava con i nomi... - iniziò a mettere le mani avanti - E-e poi è... sì, insomma... - esitò - Un ragazzo... - sussurrò all'orecchio dell'amica. Non aveva mai fatto un mistero di avere pochissimi rapporti con i ragazzi, peraltro solitamente terminavano in un disastro. Probabilmente il fatto di non conoscere un suo compagno di scuola era ben peggio di non conoscerlo nei panni di eroe, ma quella era semplicemente la solita Rei.
    I-in ogni caso, congratulazioni! - cercò di riprendere il discorso - Io sto finendo il tirocinio... I-in realtà i miei superiori mi hanno detto che, se tutto va bene, qu-questa sarà la mia ultima attività prima della licenza!!! - aggiunse annuendo vigorosamente - E' stato un peccato non incontrarci di più in giro... ma possiamo comunque rimanere amiche! - una parte di lei rimpiangeva davvero il non aver avuto più rapporti con Naru. Rei non era quel tipo di persona, ma ora che tutto si avviava alla fine e si guardava alle spalle, un po' era triste di non essere riuscita a costruire nessun rapporto veramente solido in quegli anni alla UA. Una parte di lei credeva le cose sarebbero andate diversamente che all'Accademia, ma non era stato così. Non lo aveva detto espressamente, ma quel rimpianto era figlio della sua insicurezza: una volta ottenuta la licenza come da suo desiderio se ne sarebbe davvero andata come aveva sempre pianificato o avrebbe dato ascolto a quella piccola, piccolissima parte di lei che voleva rimanere nel mondo dell'eroismo ancora un altro po'?
    SPEAKING TO:NARU
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    Smile at Despair, in the name of Hope

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    Midori Hasegawa
    Non ero propriamente contenta di come le cose erano andate al mio esame. Ero convinta che avrei potuto fare meglio e tutto sommato, non credevo di essere riuscita a mettere in mostra le mie capacità - delle quali ero ancora fermamente convinta. Nonostante io faccia il possibile per spronarmi a essere sempre la versione migliore di me stessa, potevo dire di non aver fatto proprio tutto quello che potevo fare, quel giorno. Però avevo una licenza in mano che diceva che andava bene così e... per quanto mi sforzassi, avevo qualche difficoltà a farmelo andare bene.

    Proprio per questo, quando Castiel mi aveva proposto di andare a vedere Temple e Thelema avevo colto la palla al balzo per togliere la testa dai brutti pensieri che continuavano a ronzarmi nella capoccetta. Dovevo ammettere che vedere quello che in qualche maniera era il mio idolo così, tutto fangirlante e pieno di gadget era un pochino... underhwelming. Io per l'occasione mi ero anche vestita carina, avevo un delizioso completino nero e bianco, che sfumava da un colore all'altro quasi fosse uno strano cielo stellato, che tutto sommato era anche comodo. Mi piacevano un sacco poi i vari punti luce sparsi sopra. Decisamente poco appropriato a uno spazio come quello in cui stavamo andando - ma avrebbero dovuto impedirmi di indossarlo.

    « Senpai, riesci a portare tutto? »

    Chiesi un pochino apprensiva, voltandomi verso di lui.
    Che avesse intenzione di aprire una bancarella tutta sua? Quando poi lo vidi afferrare un gadget e passarmelo, rimasi per un secondo interdetta. Insomma, io iniziavo anche a provare un certo affetto verso di lui, ma addirittura prendermi un pensierino? Gonfiai appena le guance, più indispettita che lusingata. No, bugia, ero anche lusingata.

    « Ma non è giusto, io non ti ho preso niente. Ricambierò con dei biscotti senza grassi quanto prima. »

    Quando avevo preparato un dolce l'altra volta non era stata così catastrofica. Certo, avevo seguito le istruzioni sulla scatola, ma questo era un altro paio di maniche. Osservai il portachiavi, sprimacciandolo un pochino.

    « Grazie, Senpai. »

    Scelsi di concludere così, mentre guardavo preoccupata verso la ressa incredibile che si andava a formare. Quando poi Castiel nominò così casualmente Magic☆Magic, quasi mi saltò un battito. P-Perché, era in grado di farlo accadere? I miei occhi diventarono due stelline luminescenti. Ma certo che era in grado di farlo accadere! Il mio senpai aveva connessioni ovunque. Un potere illimitato. Secondo solo alla gente che sapeva cambiare gli sfondi sul telefono senza farlo esplodere.

    « S-sarebbe un'occasione irripetibile! Perché, pensi che io abbia la stoffa per quel tipo di agenzia? »

    Nessuno dei miei compagni aveva fatto un tirocinio lì e forse c'era un motivo. Sinceramente non mi ero ancora informata, complice la montagna di studio che si stava accumulando sulla mia scrivania. Certo, però, un tirocinio a quell'agenzia sarebbe proprio l'ideale per far scoppiare la mia carriera. Mi mossi un pochino sul posto, pensando a tutte le opportunità che mi avrebbe aperto, prima di vedere che Castiel - al pari di un furetto - era pronto a mettermi di nuovo nei guai.

    Le punte dei miei capelli diventarono immediatamente rossastre, mentre cercavo di stargli dietro e obiettare all'idea di andare a disturbare direttamente le due idol - e in men che non si dica ero praticamente finita davanti a loro. Rimasi paralizzata per un attimo, aprii la bocca in una O di muta meraviglia.

    Che belle, che erano!
    Che meraviglia!
    Così vicine, eppure così lontane, anni luce dalla mia posizione!

    ...
    non potèi fare altro che abbassare per un attimo lo sguardo, un pochino turbata. Per poi rialzarlo subito dopo, esibendo il migliore dei miei sorrisi luminosi, quelli in grado di rischiarare una stanza, accenderla come il cielo notturno durante Tanabata.

    « Sono una grandissima fan, potreste farmi la cortesia di farmi un autografo? Prometto di custodirlo con grande cura. »

    Mi era venuto fuori con tutti i formalismi del caso, anche qualcuno in più.
    Neanche stessi cercando di ridiscutere il mutuo.
    Ma l'emozione era tanta ed era successo tutto così in fretta.
    Guardai verso Castiel, trasformando quel sorriso raggiante in uno più imbarazzato.

    Whoops.

    SPEAKING TO:Castiel ♥
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    Yoshito Amaterasu
    Aaah~ Subarashi!
    Con sguardo di meraviglia puntato verso le affollate platee dello stadio, Yoshito Amterasu ammirava estasiato la grandiosità dell'evento quel giorno organizzato. Era da parecchio che mancava dal Tokyo Dome, l'ultima volta che fu per un evento dall'altrettanta importanza; fu per l'ottenimento della licenza temporanea e anche allora quel luogo era stato allestito con rimarcabile cura. Ma quest'oggi è un evento diverso ad averlo condotto lì, un giorno di festa che, sebbene anche stavolta era testimone di un'organizzazione che ai suoi occhi aveva un che di straordinario, probabilmente non ci sarebbe stato nessun robot od androide ad aspettarlo... O almeno così sperava.
    White Knight a rapporto. Passo. Esclamò attraverso l'auricolare comunicando con la sua squadra. Ho terminato la mia ronda presso l'area vicino agli spalti. In suddetto momento mi sto dirigendo verso l'area libera per controllare che non vi siano disordini. Se è qualcuno è in zona ha bisogno di supporto per qualsiasi evenienza, non esitate a contattarmi. Passo e chiudo.
    Il giovane samurai era in team con volti a lui ben noti: Shoya Ishida, aka Judge, che capitanava la squadra; Ryo Sasaki, aka Breakdown, suo compagno di corso e di più di un'avventura; ed infine Naru Narusawa, aka Exceed, di cui però conosceva solo il nome e di cui ancora non aveva avuto il piacere di farne conoscenza.
    Penso sia dovuta una presentazione non appena vi sarà l'occasione.
    Così, carico di entusiasmo ed iniziativa ma pure sempre ligio al proprio dovere di sorvegliante, White Knight riprese la sua ronda nell'area libera dello stadio.
    "Subarashi" continuò a ripetersi a sé stesso mentre passava tra bancherelle e tentazioni d'ogni genere; nondimeno la sua volontà era di ferro e non si fece persuadere dalla cupidigia.
    Di gadget sfarzosi ed interessanti ci son più di quelli che avrei mai immaginato. Contemplò guardando gli stand posti sui lati e mentre gli occhi gli cadevano su alcuni oggetti rappresentati Ryu-chan, la mascotte dell'evento. Chissà se piacerebbero a Kiichirō... Si domandò pensando al fratello.
    No Yoshito! Non cadrai in tentazione! Si rimproverò con la sua voce interiore. In questo momento solo e soltanto una cosa è importante: la missione!
    Il ragazzo non cadde mai in tentazione... Fatta eccezione per delle patate dolci appena cucinate, a cui cedette acquistandone un pacchetto.
    Camminando nella sua armatura bianca ma a volto scoperto, il giovane samurai avanzava tra la folla tenendola sottecchi, alla ricerca d'irregolarità ma in speranza che non ne avrebbe mai trovate -e nel mentre si gustava le sue calde patate-. Per il momento ciò che vide furon solo sorrisi e sguardi felici, famiglie con bambini e qualcuno che si dilettò nell'arte della prestigiazione; tuttavia non si soffermò troppo su simili scenari, si limitò a guardarli e passare avanti. V'eran anche molti visi familiari tra le genti che lo circondavano: riconobbe Sasaki , impegnato a parlare con una ragazza animale che non aveva mai visto prima d'ora. Più tardi gli chiederò chi quella fanciulla sia, ma per ora eviterò di disturbarli. Poco più avanti invece c'era l'eroe che gli si presentò col nome di Smile e che in seguito scoprì chiamarsi Abel Xavier Phantomhive; con sua sorpresa scoprì che anch'egli faceva degli studenti della Yuuei, nonostante l'età che dimostrava non gliel'avrebbe mai fatto immaginare. Ma ancora una volta, osservò e passò avanti. Era lì per prevenire disordini e non per divertirsi o perdersi in futili ciance.
    Continuò la perlustrazione finché un certo caos non attirò la sua attenzione.
    A quanto pareva l'arrivo a sorpresa dell'eroina -ed idol- Thelema, aveva causato una certa commozione tra i fan della pro-hero di Magic✩Magic; nulla di allarmante al momento, ma si venne a creare un via a vai che sentì richiedere la sua attenzione. A quanto pareva non era il solo ad esser stato impensierito dalla situazione, poiché anche Ishida-senpai era lì per gestir la folla ed all'allertò di far attenzione al resto della squadra.
    Qui White Knight. Sono già sul post a tener d'occhio la situazione. Passo.
    Fu repentino nella risposta, non voleva di certo far attendere il suo capo squadra.
    La situazione per fortuna non era tragica come preventivato dall'eroe a capo del team, c'era sì caos ma a suo modo pareva comunque organizzato. Tuttavia ci fu qualcosa che attirò la curiosità e l'attenzione del giovane samurai; c'era un individuo tra la folla che poteva rivelarsi come un potenziale disturbatore: un giovane ragazzo dai capelli corvi i cui movimenti non passarono inosservati agli occhi di White Knight, il quale rimase ad osservarlo ponderando cosa fare.
    Dopotutto forse ci sarà davvero bisogno di un mio intervento.
    Gli sguardi quasi sadici... La foga con cui si muoveva... Una serie di segnali che insospettirono il sorridente samurai.
    Forse ho una situazione da dover gestire. Vi tengo informati. Passo.
    Comunicò alla squadra mentre iniziava ad avvicinarsi verso il sospetto. Era restio sull'intervenire, Dopotutto non ha ancora fatto nulla di male, ma quando questo incominciò ad arrampicarsi su un palo come un animale e gridar a squarciagola verso Thelema, White Knight decise che non poteva più aspettare ed intervenne in un lampo.
    Signore! Devo chiederle di scendere per favore.
    Fu rapido a raggiungere la base del palo e con altrettanta rapidità avrebbe potuto scalarlo e far scendere giù quel potenziale malfattore, tuttavia decise di optare per prima per le "buona maniere" e si limitò ad intimarlo a scendere con un'espressione cordiale ed un sorriso stampato in viso.
    Avrei bisogno di farle un paio di domande.
    Cordiale in viso e codiale sia nel tono che con le parole. Si dice che attirano più mosche col miele che con l'aceto, e lui era opinione che fosse lo stesso anche per il sorriso; nondimeno se le parole non fosse bastate, ci avrebbe pensato personalmente ad aiutare quel ragazzo a scendere.
    SPEAKING TO:LINEA 2 / RYUGA
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    Ryo Sasaki
    Riuscire a far cambiare l'impressone di sé che si era data a qualcun altro in teoria non doveva essere così semplice. Eppure Ryo con un breve scambio di battute era riuscito a passare dall'immagine di un bullo arrogante che se la prende con chi gli capita a tiro a ragazzo timido e remissivo. Pur sapendo che la ragazza non aveva intenzione di approfittare della sua gentilezza, il sorriso da predatore che gli rivolse mentre rispondeva alla sua richiesta di allontanarsi, per il ragazzo più che legittima dato che stava prestando servizio in un luogo pubblico e doveva tenere un minimo di decoro, non lasciava presagire nulla di buono. Veniva da pensare che la bulla in realtà fosse lei e che in realtà la ragazza avesse solo la coda di paglia, non fosse che ne aveva già una visibilmente coperta di pelo.
    I tentativi di Ryo di guadagnarsi la sua fiducia sembrava però apparentemente sprecati, dato che da parte sua la tanuki non sembrava volerla concedere molto facilmente. Se anche il suo rifiutarsi di dare fiducia a degli sconosciuti era un intento più che lecito, quantomeno a quegli individui chiamati eroi, che erano tali appunto perchè davano il proprio sostengo alle persone in difficoltà, si sarebbe potuto concedere qualcosina.
    Beh, d'altra parte non si dovrebbe fare questo mestiere solo per avere la riconoscenza degli altri... Dovrò farmelo andare bene.
    Il fatto che avesse deciso di usare il suo cognome piuttosto che quello da eroe d'altra parte suggeriva che non era particolarmente interessate a quel tipo di discussioni. Per questo e per il fatto che non sembrasse interessata ad altro di quella festa se non al suo panino guardò molto scetticamente Toru, così aveva detto di chiamarsi, mentre inscenava quella che per Ryo doveva essere una grande farsa secondo cui lei era grande fan del gruppo di eroine idol Magic ★ Magic, il cui concerto si sarebbe dovuto tenere più tardi. Forse avrebbe pure potuto crederle, non fosse che il modo carino e cordiale con cui lo aveva detto era in netto contrasto con la persona che a momenti gli era saltata alla gola. E tra le due tendeva a ritenere quella più credibile come personalità. Difatti lei stessa si smentì solo pochi istanti dopo.
    Si, molto credibile... Per un attimo mi ero domandato chi fosse la ragazza che avevo di fronte e dove fosse finita Toru...
    Se era alla ricerca di complimenti, con Ryo difficilmente ne avrebbe ottenuti. Non che avesse qualcosa contro la ragazza, semplicemente era più il tipo che trovava facile criticare, incluso sé stesso. Una volta riusciti ad ordinare il panino, il cui nome era ovviamente ispirato dalla mascotte dell'evento, per cui Ryo cominciava a provare serio risentimento, i due si allontanarono. Ryo alleggerito di parte dei suoi fondi, la ragazza con una nuova coppia di panino e patatine in mano.
    Forse adesso la smetterà di pensare che voglio fregarla...
    Con sua sorpresa, Toru allungò una mano mettendo il pacchetto con le patatine fritte ancora fumanti sotto al suo naso. Avrebbe sicuramente creduto che si trattasse di un equivoco non fosse che la conferma arrivò dalla stessa ragazza procione, che senza tanti giri di parole gli disse di prenderne una.
    Oh... Non rischio di perdere una mano se lo faccio? Ora che aveva ripagato il suo debito, Ryo aveva recuperato una parte della propria autostima, tanto da azzardarsi a fare qualche battuta con un mezzo sorriso stampato in faccia. Giusto per sicurezza, questo non conta come corruzione eh... Allungò poi la propria mano, prendendo un'unica patatina ma la più grossa che riuscisse a vedere nel mucchio. Era così calda che rischio di bruciarsi la lingua e gli vennero le lacrime agli occhi. Ah... Era una trappola... Mi rahomando apetta he si raffreddano.
    Fu proprio in quel momento che arrivò una comunicazione da parte di Shoya che avvertiva i membri della propria squadra che Thelema si era lanciata tra la folla nella sezione vicina a loro, in quello che probabilmente era uno dei momenti più pericolosi della giornata.
    Ecco perchè la gente aveva lasciato la fila dei panini... Che strane priorità.
    Ryo mandò giù la patatina bollente che aveva preso e si affrettò a rispondere subito dopo Yoshito, che si stava già dirigendo sul posto.
    Qui Breakdown. Non sono troppo lontano, vedrò di avvicinarmi per controllare anche io la situazione. Avvisatemi se dovesse essere necessaria ricognizione dall'alto. Passo.
    Chiusa la comunicazione con il suo team, si rivolse nuovamente a Toru.
    Chiedo scusa, credo che devo tornare dall'altra parte. Se ti interessa sembra che Thelema abbia anticipato l'incontro con il pubblico...

    SPEAKING TO:TŌRU/TEAM
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    Hitoshi Hayabusa
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    La situazione sta incominciando a piacermi sempre di meno: stanno incominciando a venire un po' troppe persone per i miei gusti. Ok, anche prima ci stavano tante persone persone intorno alla calamita ambulante chiamata Thelema, ma stanno arrivando sempre più fan da ogni dove, tra tirocinanti vari e Ryuga che grida da sopra un palo metallico che regge l'insegna di uno stand...
    ...aspetta che diavolo!?
    Torno a guardare meglio e scopro che non ho visto male: c'è Ryuga che si è arrampicato su un palo in bella mostra mentre agita lo zaino di Ryu-chan versione extra large. Il ragazzo è sempre stato incline a mettersi in mostra, e mi aspettavo comunque una mossa da parte sua, ma questa nello specifico batte tutto ciò che ha fatto finora. Sono sempre stato un ragazzo composto e abituato a mantenere il sangue freddo in situazioni tese, ma i miei nervi vengono sempre messi a dura prova da quella mina vagante che non finirà mai di stupirmi... sia positivamente che negativamente. Cerco con tutte le forze di mantenere il volto serio e torno a guardare il senpai di fianco a me, cercando di attirare la sua attenzione.
    Oshima-san, c'è un ragazzo che si è arrampicato su quel palo, vado a controllare la situazione?
    Non essendo il capo non me la sento di prendere e partire immediatamente lasciando il compagno di squadra a gestire la folla intorno all'eroina, quindi attendo una risposta positiva da parte sua per partire immediatamente in direzione di Ryuga. Se il ragazzo avesse deciso di accompagnarmi, avrei provato a tranquillizzarlo mentre camminiamo.
    Non si deve preoccupare: conosco il ragazzo, sistemerò la questione in breve tempo.
    Forse l'averlo detto con un tono glaciale non è propriamente rassicurante, ma semplicemente la situazione è talmente bizzarra che onestamente non so come reagire, quindi faccio ciò che mi riesce meglio, ossia diventare la personificazione della serietà. Mentre mi avvicino provo a richiamare l'attenzione di Ryuga, alzando la voce un po' più del solito per farmi sentire, pur riuscendo comunque a mantenere la mia solita freddezza.
    Kurowashi-san! Deve scendere subi-
    Mi interrompo a circa cinque metri dalla base del palo in quando noto che c'è già qualcuno a parlare con Ryuga, quindi già ha attirato fin troppe attenzioni, soprattutto da parte di un tirocinante... mi sono bloccato per squadrare meglio la figura e, dopo un breve attimo, ho avuto l'illuminazione che mi ha fatto passare da un'espressione seria ad una sorpresa. Quel costume lo avevo già visto nella rivista degli eroi: dovrebbe essere White Knight, l'eroe in novantesima posizione nella classifica. Negli ultimi mesi ho guardato con maggior interesse e attenzione la classifica, concentrandomi principalmente sugli eroi di cui si sa che sono severi e ligi al dovere e alla disciplina, in quanto sono gli eroi che attirano maggiormente la mia attenzione. White Knight rientra sicuramente in quella categoria e mi fa piacere incontrarlo, ma purtroppo questo non è proprio il migliore dei momenti. Mi riprendo dopo pochi istanti e torno a guardare Ryuga, dopotutto sono venuto per salvarlo da... sé stesso, gli autografi li rimando a più tardi.
    Senta... se desidera ardentemente avere l'autografo di Thelema, è necessario per lei calmarsi, per cui...
    Ho il vantaggio di conoscere il ragazzo in questione, quindi cerco di applicare un po' di sana diplomazia per calmarlo, accentuando questa mia intenzione con il movimento delle mani che fanno entrambe il cenno di tranquillizzarsi. Il tono ovviamente non è il massimo e... non migliora di certo dopo.
    ...le chiedo cortesemente di scendere.
    Punto lo sguardo nei suoi occhi nel mentre che pongo la richiesta. Il tono con cui l'ho detto è quasi paragonabile a quando lo rimprovero per i continui tu, sicuramente per nulla non rassicurante, ma dovrebbe in teoria aver l'effetto di far ragionare Ryuga soprattutto perché non ci sto solo io ma anche tirocinanti, e non avrei avuto modo di fermarli una volta entrati in azione.

    SPEAKING TO:MIYA/RYUGA
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  12. Lady Seiros™
     
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    Abel Xavier Phantomhive
    Abel aveva intenzione di portarsi a casa un bel zainetto e l’autografo dell’eroina idol, si ok era un po’ grande per essere lì però dai lo faceva infondo per Yoko , e poi aveva voglia un po’ di svagarsi anche se era lì per lavorare, a proposito di lavoro, stava succedendo qualcosa quindi avrebbe dovuto per ora lasciar andare un attimo la storia dello zaino e vedere cosa era successo, dato che aveva sentito un gran baccano e stava temendo che ci fosse qualcosa che avrebbe mirato l’incolumità della idol.
    Abel si girò di scatto e sgranò gli occhi quando vide il ragazzo vestito di viola che aveva visto prima arrampicarsi sul palo e urlare in quel modo, cioè , ma cosa cazzo stava facendo? Era impazzito? Si poteva far male e stava disturbando tutti.
    “Ma cosa cazzo?...EHI SCENDI DA LI SEI STUPIDO?” Abel si preparò ad intervenire , ma fortunatamente Yoshito e il sigor Hyabusa , lo avevano beccato e stavano intervenendo sull’accaduto.
    Abel allora volle semplicemente cercare di rimanere lì e nel caso le cose precipitassero, sarebbe intervenuto pure lui, ma per adesso era meglio assistere, anche se sperava di essersi fatto sentire almeno prima.
    “Maledizione, ma perché ci devono essere sempre "i fanatici" ad ogni evento?” questo se l’era ripetutto a bassa voce tra se Abel. Già tra l’altro per colpa di quell’ incidente non sapeva se avrebbe potuto prendere uno zaino autografato, cioè quello lì oltre che fare l’idiota gli stava costando quel “sacrificio”, cioè se a quello non gli davano una lezione prima dello scoccare della fine dell’ evento , magari gli avrebbe fatto capire di starsene buono Abel stesso, tra l’altro il bello che gli pareva anche di conoscerlo, non era quello nuovo della 1b? Insieme ad Hytoshi ? si era senz’altro un pianta grane del primo anno. Era evidente che ancora c’era bisogno di disciplina.


    SPEAKING TO:Ryuga
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    Ryuga Kurowashi
    La situazione stava precipitando: i malvagi schiavi del sistema erano accorsi con l'intento di frapporsi tra Ryuga e la signorina Thelema. Un altro muro si ergeva ora di fronte al giovane eroe, ultimo difensore del giusto.

    Il primo a farsi avanti fu un ragazzo alto, dai capelli talmente biondi che sembrava potessero brillare al buio. Si pose con modi tutto sommato gentili, ma l'animale braccato sa riconoscere il coltello del macellaio, anche quando è nascosto dietro la schiena. Gli occhi azzurri di Ryuga si spostarono, di malavoglia, dall'eroina idol al giovane servo del potere. Lo sguardo era dubbioso, quasi stesse ponderando la situazione: magari voleva davvero fargli delle domande.

    Non ci casco, quello vuole impedirmi di avere l'autografo ! - Pensava tra se il giovane aspirante hero. Rimase a fissarlo per qualche secondo, dopodiché ... prese a spostarsi lungo il cartellone dello stand, facendo piccoli passi laterali per allontanarsi dall'addetto alla sicurezza. Sebbene la distanza guadagnata fosse di solo circa mezzo metro, tanto bastava perché sarebbe stata la folla stessa a impedire all'altro di seguirlo da terra. Quando si ritenne a distanza di sicurezza rivolse nuovamente lo sguardo al biondo, con espressione soddisfatta e di sfida - nella sua testa aveva appena ottenuto una vittoria.

    Poi giunse anche Hitoshi Hayabusa sul posto, e anche lui gli chiese di scendere, arrivando addirittura a proporgli l'autografo della signorina Thelema, ma in quel momento Ryuga aveva in mente tutt'altro. - Ahhh, Hitoshi-san ! È venuto a scusarsi per caso ? - chiese, senza perdere l'aria di sfida. Perché infondo quella situazione era tutta colpa sua, di Hitoshi: se fosse stato la quando gli serviva, invece di vendersi al nemico, avrebbe potuto prenderlo in spalla e lui non avrebbe avuto bisogno di arrampicarsi la sopra. Ma ormai era fatta, la sfida tra il bene e il male era cominciata.

    E infine, alle orecchie del giovane difensore della giustizia giunsero le aspre parole di ... di ... chi è che aveva parlato ? Cercò con lo sguardo tra la folla fino ad individuare il perfido colpevole che aveva osato dubitare delle sue capacità atletiche. Un tipo strano, con dei grossi occhiale e dei capelli che erano fuori moda tipo dai tempi delle piramidi. Lo sguardo seccato del giovane si posò solo pochi secondi sullo sfiduciato che non aveva abbasatanza fede nei veri eroi, dopodiché si portò - finalmente - di nuovo sull'eroina di Magic★Magic: - SIGNORINA THELEMA !!! - chiamò ancora con insistenza.

    SPEAKING TO:Hitoshi / Thelema
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    Era un giorno importante, di quelli che vanno al di la delle persone o dei nomi. Certo di nomi e persone importanti li ce ne erano in grande abbondanza, per lo più Hero, e si parla di quelli particolarmente in alto nella classifica ad inclusione anche del famoso numero uno. Giornata importante, giornata tranquilla, agli studenti è stato concesso di agire come occhi e orecchie lungo i corridoi onde ad anticipare ed intercettare qualsiasi disturbo a quella che doveva essere una giornata di rinascita per tutto il Giappone dopo quel lungo periodo di grigio che era giunto con quel diabolico gas. Kimama era ben contenta di aiutare in tal senso, guardare e ascoltare erano due delle cose che riusciva a fare meglio al di la della prestanza fisica e del cucito, e poi in una struttura grande come il Tokyo Dome faceva sempre comodo qualcuno che potesse osservare da posizioni sopraelevate, qualcuno che potesse raggiungere in volo quei solidi piloni d'acciaio che squadravano il soffitto della struttura come una scacchiera monocroma. E li stava la grande falena, seduta a guardare in basso il brulicare di migliaia di persone come tante variopinte formiche, le gambe che dondolano senza timore dell'altitudine, le mani inferiori che tengono con cura lo smartphone sul quale scorre il feed delle notizie provenienti da tutto il Giappone nel remoto rischio che qualcosa dovesse apparire li prima di arrivare alle orecchie dei presenti, qualcosa di spiacevole come una banda di Villains che avesse deciso di sfruttare tutti gli occhi puntati sul grande evento per fare qualcosa di altrettanto grande e terribile. Quello, oppure Kimama era semplicemente una persona incredibilmente ansiosa e la sua testa non poteva fare a meno di pensare al peggior accadimento possibile, un tratto che aveva ricevuto stranamente pregio alla UA visti i suoi interessi nelle missioni di recupero e soccorso. Oltre a quello si dedica ad una delle sue attività preferite, pensare ad alta voce.
    "Hmmm... la maggior parte delle persone si trova agli stand delle idols, incluso anche un buon numero di studenti e hero quindi... quindi ci sono abbastanza heroes per civili per assicurarsi che non accada nulla di male! Sempre che non siano tutti ugualmente distratti da Thelema..." E stringe lo sguardo sulla folla, non sapendo che anche se sino a quel momento era rimasta in religioso silenzio la linea 2 del suo auricolare era rimasta sempre aperta, attivata nel momento in cui ha dovuto posizionarlo tra i capelli come una strana molletta per tenerli vicino all'antenna destra. "... hm! Ora che li vedo da qua su ci sono un sacco di persone con capelli molto colorati qui a Tokyo, chissà quanti di loro se li colorano e quanti li hanno così per via dei loro quirk."


    SPEAKING TO:Linea 2
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    Edited by Lucious - 12/11/2022, 10:07
     
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    Aprirci un varco attraverso la muraglia di fan non è facile quanto speravo. Molti si accorgono ci sia un Eroe che necessita di passare e mi ignorano, è per loro ben più importante non indietreggiare manco un passo dalla propria begnamina.

    Spesso per progredire dobbiamo strisciare in mezzo a due persone, raschiando corpo-a-corpo gente che ha speso tutta la giornata a camminare tra gli stand...

    ( P–Pueh! Puaaaahh!! Coff Coff COFF!!! Una doccia ogni tanto?? )

    < ...Abbiamo lo stesso naso, so che stai esagerando. >

    ( Non mi diventare fan delle idol anche tu. La cosa più Eroistica da fare qua in mezzo sarebbe distribuire spray per le ascelle. )

    Per fortuna sopravviviamo fino a raggiungere una piccola oasi. Meno densa della congregazione attorno ma comunque abbastanza vicina a Thalema. La prima cosa che faccio è girarmi verso il compagno di squadra, giusto per assicurarmi non sia stato inghiottito dalla massa.

    « Pheew. Ce l'abbiamo fatt– ​»

    Sopra lo schiamazzo del pubblico si innalza una voce prepotente. "Innalza" letteralmente, visto che l'individuo in questione è appollaiato precariamente a diversi metri di distanza dal terreno.

    « ...Oh no. ​»

    RISING SUN NEWS: Giovane fan in condizioni critiche dopo la rovinosa caduta alla Cerimonia Olimpionica. Bambini presenti ancora in shock. Per ora nessun commento da MAGIC☆MAGIC.

    ( Visto dove si finisce? Compri una rivista con in copertina un'adolescente seminuda e finisci così. )
    « Vado a controllare la situazione? ​»

    « S–Sì! Andiamo! ​»

    L'avevo previsto che Hitoshi sarebbe stato quello più tranquillo davanti ad un'emergenza. In qualche modo calma anche me. Dice di conoscere quel tizio, quindi se non è preoccupato forse significa non sia davvero in pericolo anche a quell'altezza... Ma non posso lasciare qualcuno si schianti al mio primo giorno sul campo.

    Raggiungiamo la scena e già si è creato un cerchio di spettatori. Chi fa foto, chi ridacchia, e probabilmente tutti aspettano – con orrore o entusiasmo – la folata di vento o il passo falso.

    ( Hey c'è Amaterasu! Speriamo il tipo sul palo non muoia, se c'è un cadavere da gestire Yoshito sarà troppo occupato per farsi due chiacchiere. )
    Infatti non siamo i primi Eroi sulla scena. Assieme al biondo è presente una faccia anch'essa tragicamente familiare per il coinquilino.

    ( Hey... C'è Abel... Mi rimangio quel che ho detto. Spero il tipo cada su Abel e muoiano ent– )
    « A–Attento! È pericoloso lì sopra! ​»

    Rapidamente raggiungo il palo e ci appoggio la mano, all'altezza della mia testa. Dal palmo comincia a fuoriuscire la melma ramata di Adelinium, si espande, si solidifica, fino a creare un anello attorno al metallo, da cui fuoriescono tre sottili sbarre parallele al terreno.

    Esse poi vengono connesse da un reticolo di materiale più morbido. Ho creato una larga rete di sicurezza sotto all'insegna, così che mal che vada Kurowashi dovrebbe atterrare qui sopra, invece che rompersi le ossa.

    L'unico modo per atterrare sul pavimento sarebbe proprio saltare via in maniera suicida... E visto che i tentativi diplomatici da parte di Yoshito e Hayabusa non stanno avendo successo, non sarebbe poi così impossibile.

    « Amaterasu, Xavier... Chi sa scalare meglio? ​»

    Mi rivolgo agli altri due dotati di una Licenza. A questo punto è ovvio qualcuno dovrà raggiungerlo lì sopra e farlo scendere in altro modo.

    Dalla mia mano destra inizia a scendere un cordone rosso. La sinistra raccoglie la corda man mano che cresce, afferrandola a mo' di lazo. All'estremità di tale creazione lascio una piccola concentrazione più pesante di materiale, un pesetto, che comincio a roteare grazie a un movimento di polso. Quella sezione di corda è diventata un piccolo ventilatore.

    Al momento giusto lancio il pesetto verso l'alto, puntando alla vita del ragazzo in cima al palo. Non gli avrebbe fatto male, anzi, nemmeno l'avrebbe toccato. Prima dell'impatto la forma della creazione sarebbe mutata ulteriormente, aprendosi in una biforcazione che si sarebbe chiusa alle spalle del bersaglio. L'avrebbe afferrato proprio come un lazo.

    « Kurowashi! Lassù sei un pericolo, per te e per gli altri! S–Se non scendi di tua spontanea volontà, saremo costretti a scortarti fuori... Come pensi di guadagnarti un autografo quando non puoi entrare, poi? ​»

    Se la corda avesse fatto centro avrei potuto strattonarlo di forza verso la rete. Ma non è di certo la maniera più sicura per farlo scendere, né la più elegante davanti ad un intero pubblico. Gli Eroi dovrebbero saper sempre disinnescare una situazione senza violenza.
    SPEAKING TO:Gruppo Palo
    SCHEDAEroe Tirocinante
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